Silente entrai...

Una missiva le era giunta da parte di Capitan Rick Sparrow il quale la invitava a presenziare in una delle sale del Casato. Tirania accettò senza pensarci più volte, ella agiva sempre seguendo l'istinto... nel bene e nel male e, nel primo pomeriggio, si recò nel luogo designatole.

Si voltò intorno, ella non era abituata a luoghi così ben rifiniti, di solito le cavità nelle foreste o le lugubri stanze nascoste nei vicoli malfamati delle varie città, rappresentavano la sua casa.

Non sapendo ove recarsi, quindi si sedette su di una panca lignea attendendo che qualcuno giungesse, prese il coltello dal fodero della cintura ed iniziò a lucidarlo specchiandosi in quel riflesso e notando come quegli occhi, una volta infiammati dalle ambizioni, si erano lentamente spenti tanto da avventurarsi in delle circostanze a lei completamente ignote.

Mentre teneva con la sinistra egli appunti e con la destra un bicchierino di rum, vide Tirania seduta sulla panca da sola e si avvicinò a lei sorridendo.

Voleva darlòe la mano ma non sapeva se buttare gli appunti o il bicchiere ancora mezzo pieno. Rise, e di sicuro non appoggiò sulla panca il bicchierino.

Ciao Tirania, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ci siamo visti. Dai, vieni con me che ti porto a vedere la stanza della riunione, poi Gualtiereo, il mio fidato mozzo ti porterà nella tua stanza per riposarti. Se ti serve qualcosa... chiedi a quello sfaticato di Gualtiero. E' un brontolone, ma alla fine non dice mai di no.

Si avviò assieme alla nuova arrivata, verso una delle stanze interne della residenza.